10.03.2017. Nuova legge per lo Spettacolo dal Vivo.
Non tutti sanno che presso la 7a Commissione del Senato è in itinere  un Disegno di Legge recante un “nomignolo” molto significativo: Codice dello Spettacolo. Referente la sen.ce Rosa Maria Di Giorgi.

La settimana scorsa sono terminate le c.d. audizioni. In tale ambito ci è stato chiesto di inviare una memoria che verrà messa agli atti. Cosa che abbiamo puntualmente fatto e di cui riportiamo il sommario in questo articolo.

Per inciso, le “audizioni” sono esposizioni verbali di 10 minuti circa a cui fa seguito generalmente la consegna di un documento scritto.


Come da prerogativa del nostro sodalizio, che orienta la propria azione per una riforma del sistema legislativo dello spettacolo foriero di caos e conseguente sommerso, non potevamo che concentrare le nostre osservazioni sull’art. 4 lettera m del Disegno di Legge che così recita:

“riordino e introduzione di norme che, in armonia e coerenza con le disposizioni generali in materia, disciplinino in modo sistematico e unitario, con le opportune differenziazioni correlate allo specifico ambito di attività, il rapporto di lavoro nel settore dello spettacolo”

Il nostro documento quindi è entrato nel principale punto debole del nostro settore che è, come detto sopra, il sommerso e il suo diretto collegamento con l’INPS/ex Enpals, la mancanza di certezze per il futuro dei musicisti in tarda età e il malfunzionamento dei sistemi telematici adottati dall’Inps (non a misura di spettacolo) che non fanno che incentivare ulteriormente il sommerso stesso.

Per quanto riguarda la mancanza di certezze per la “pensione” abbiamo presentato una sintesi di quanto già scritto nella specifica pagina del Manifesto dei Musicisti, è pertanto inutile scrivere di nuovo in questo articolo; è sufficiente entrare in questa pagina per capire quanto possa essere grave la questione https://www.sosmusicisti.org/pensione-per-i-musicisti/

E non è un caso che se, al momento, si digitano su Google due parole chiave, “pensione” e “musicisti” (pur senza aggiungere altro), il potente motore di ricerca reca al primo posto proprio la nostra pagina.

Per quanto riguarda il peggioramento del sistema previdenziale da quando l’Enpals nel 2012 è confluito nel “Maxi INPS” (argomento per ora non affrontato nel Manifesto), abbiamo denunciato due grandi problemi riconducibili al sistema telematico evidentemente pensato per altri settori e non a misura delle piccole imprese di spettacolo, degli organizzatori occasionali e soprattutto forieri di incentivo ai “lavoratori autonomi esercenti attività musicali” a cancellarsi dal cod. 500 (codice Inps dei musicisti “autonomi”), restituendo l’eventuale partita Iva e tornando al sommerso.

In sostanza, oltre ad abbondante dissertazione sul caos pensionistico, abbiamo richiesto di abolire e sostituire con sistemi più semplici:

  1. Il riepilogo mensile dei contributi c.d. UNIEMENS, assolutamente non eseguibile se non da esperti consulenti del lavoro i cui costi non sono alla portata dei piccoli organizzatori di spettacoli o dei musicisti autonomi.
  1. L’illogico meccanismo di “sospensione e riattivazione matricola” in base al mese con lavoro o meno. Detto in parole più semplici, se in un mese un’impresa non fa alcuna attività e quindi non versa contributi, cosa del tutto normale nello spettacolo, il meccanismo telematico parte dal presupposto che si possa trattare di “evasione contributiva” e blocca le richieste di Agibilità e quant’altro. E lo “sblocco” non è affatto semplice. Insomma, un inferno procedurale che gli operatori dello spettacolo non meritano proprio. Paradossalmente, sono esenti da questi problemi, la gran parte degli operatori che. in totale assenza di controlli, operano in maniera quantomeno discutibile all’interno di sedicenti associazioni culturali che in realtà, fanno semplicemente da paravento.

La nostra conclusione sul problema del sommerso è stata lapidaria.

LA RAGIONE PER CUI NEL LONTANO ’47/48 l’ENPALS ERA STATO ISTITUITO
e cioè l’Assistenza e Previdenza per una categoria
fortemente disagiata per via del lavoro saltuario per antonomasia
e totalmente priva quindi di capacità contrattuale,
E’ OGGI TOTALMENTE DISATTESA!

In appendice alla memoria abbiamo anche aggiunto
UN IMPORTANTE SUGGERIMENTO CHE ESULA DALLA QUESTIONE PREVIDENZIALE:

“Una Legge sullo Spettacolo dovrebbe comunque partire da corrette e moderne tassonomie per individuare in modo pertinente specifici fenomeni artistici e i relativi protagonisti. La confusione o l’obsolescenza di termini e categorie (vedi ad es. la dizione di “musica popolare contemporanea”) può generare ingiustizie e ricadute negative sulla destinazione di risorse. Si ritiene perciò imprescindibile la consulenza di veri esperti in ogni settore coinvolto. Tra le tante fonti da attualizzare si cita il D.M. Ministero del Lavoro del 15 marzo 2015.”