MANIFESTO DEI MUSICISTI – Cap. 3 (SIAE)

 

SOS MUSICISTI si augura che le critiche pur severe esposte in questo capitolo
non vengano interpretate come sterili polemiche,
ma come offerta di suggerimenti per ricomporre l’incresciosa spaccatura tra la SIAE e i musicisti esecutori,
al fine di riportare il nostro ente autorale al lustro di un tempo.


GLI ALTI COSTI

Nel nostro paese i diritti d’autore costano troppo e, specialmente nei piccoli eventi, finiscono per incidere oltre misura sui budget ed essere pagati indirettamente dai musicisti esecutori (l’anello più debole della catena), in termini di compensi inadeguati e mancanza di denari per l’assolvimento degli obblighi fiscali e contributivi.

Pur tuttavia, tra i musicisti e la SIAE persiste da sempre un notevole rapporto di affetto e fiducia, evidentemente legato al fatto che, in veste di autori, tanti riescono ad avere quel reddito “integrativo” a volte indispensabile per tirare avanti. Prova ne sia che in SIAE, fino a non molto tempo fa, si era arrivati a superare la notevole cifra di 100.000 iscritti, di cui la quasi totalità con la qualifica di autori di canzoni.

Il paradosso (assente in altre nazioni) ha una facile motivazione: nel nostro settore, dove le tutele del lavoro sono ingessate da un caos legislativo che non ha pari, la SIAE è l’unica entità che funziona!

Come dire che:

  • a fronte di sistema previdenziale degli artisti (INPS/exEnpals) che, per i musicisti “non a posto fisso” (cioè la quasi totalità), è un marasma burocratico ostacolante del lavoro. Prova ne sia il sommerso che è pressoché totale  (vedi cap. 1),
  • a fronte dell’assenza di una configurazione giuridica che individui correttamente la professione di musicista,
  • a fronte della impossibilità di un contratto nazionale (salvo quello degli enti lirico/sinfonici),
    la SIAE: 
  • con la notevole facilità ad iscriversi (senza più l’esame di un tempo),
  • con un numero di matricola che si impara presto a memoria (dovendo inserirlo nel “borderò”),
  • con un rendiconto semestrale da orologio svizzero anche per piccole somme,

    ha dato ai musicisti una sorta di CARTA D’IDENTITA’ che lo Stato non è mai riuscito a dare.

Carta d'identità Siae

Persino gli estranei al nostro mondo, la gente comune (l’utenza), pensa che la SIAE sia il nostro ente di tutela, il nostro albo, il nostro Inps.

Solo da un po’ di tempo, con l’avanzare della crisi, con il rarefarsi delle occasioni di lavoro, con i cachet sempre più miseri, i musicisti cominciano ad accorgersi dell’altra faccia della medaglia: una SIAE, che con le alte tariffe, ostacola il lavoro.


I FATTI 

La SIAE è di fatto governata da una sparuta minoranza di grandi editori (soprattutto di caratura internazionale – dicasi: MAJOR) e da un ristretto numero di “grandi autori”; in sostanza si tratta di coloro che nel tempo sono riusciti a “piazzare” sul mercato le canzoni di grande successo e quindi a incassare somme rilevanti.

A partire dal 2013, seppur con fondate con motivazioni (vedi paragrafo successivo), sono stati notevolmente aumentati i “rilevamenti a campione”, è la conseguenza è stata che i piccoli autori si sentono danneggiati. D’altro canto, la Siae. asserisce che se i borderò vengono compilati on line (borderò digitale) i rilevamenti sono analitici.
Ma com’è che il borderò digitale stenta ancora a decollare?


LE TARIFFE ESOSE DANNEGGIANO SOPRATTUTTO I PICCOLI EVENTI
anche nella MUSICA CLASSICA
vedasi la lista di alcune tariffe che oltre che esose sono anche illogiche

Non si mette in discussione la legittimità del Diritto d’Autore, ma a fronte di una crisi economica che da tempo ha messo in ginocchio il nostro paese appare fuori luogo che la Siae (tutelata da una legge del ‘41) insista con tariffe alte, mentre i compensi degli artisti vanno verso l’azzeramento. Tra un po’ si suonerà “a cappello” anche nei piccoli club.

Musicista di Sofia

Infine, quanti spettacoli non vengono organizzati per gli alti costi dei diritti d’autore?
… Paradossalmente, in questi casi, è la SIAE stessa a perdere introiti!


SOS MUSICISTI, di recente, ha intrapreso un ottimo percorso di consultazione con la SIAE.
Alcune illogicità tariffarie sono state portate all’attenzione e nel 2015 sono stati raggiunti dei primi risultati.
Si spera che in futuro in nostri suggerimenti portino ad ulteriori miglioramenti tra l’ente autorale e i musicisti esecutori.