12.07.2019 – PER FAR DECOLLARE IL BORDERO’ DIGITALE C’E’ SOLO UN MODO:
“PAGARE IL MUSICISTA COMPILATORE”,
altrimenti non se ne verrà mai fuori!
Come si vedrà, la spesa sarà inferiore al 5% di sconto oggi previsto per i gestori che avviano on line la pratica per il permesso.
Avviso: l’articolo/documento, in data 19 luglio 2019, è stato perfezionato al punto 6 e sostanzialmente modificato al punto 7.
(a cura di Vittorio Di Menno Di Bucchianico (detto Victor Solaris – SOS MUSICISTI)

PREMESSE

  • I contenuti di questo documento non vanno intesi come mere polemiche, ma come offerte d’aiuto affinché i problemi legati alle difficoltà nella ripartizione siano definitivamente risolti e la SIAE torni al lustro di un tempo.
  • Il documento/progetto è necessariamente lungo perché contiene molti presupposti senza dei quali è facile cadere in fraintendimenti.
    Si prega di leggere con attenzione.
  • Il documento è stato discusso in almeno un centinaio di occasioni, sia tra musicisti esecutori che autori, e anche tra esperti del settore. Come era prevedibile, nelle discussioni sono sempre state sollevate delle forti perplessità, ma, dopo accurate riflessioni sui vari punti, i dubbi sono scomparsi e TUTTI sono giunti alle conclusioni di cui ai punti successivi.
  • Nonostante che il borderò digitale sia strutturato in maniera ineccepibile e rappresenti una svolta epocale a fronte del cartaceo obsoleto e inaffidabile, il fatto che stenti a decollare dopo oltre tre anni dalla presentazione evidenzia che il problema non è nella struttura, ma in tutt’altro.
  • Non ci sono alternative. E’ ORMAI SCONTATO CHE IL CARTACEO VADA ELIMINATO COMPLETAMENTE, anche perché, a prescindere da qualsiasi considerazione, è sempre stato difficoltoso compilarlo correttamente e sempre lo sarà (si veda nella seconda parte) e un borderò mal compilato non vale assolutamente niente.
  • L’attuale 5% di sconto agli organizzatori come incentivo per il borderò digitale (di cui al titolo) non risolve; è irrilevante!
  • Questo documento/proposta, anche se perfettibile, è giuridicamente corretto e fattibile.
  • Non ha rilevanza che la scorrettezza nella compilazione stia perdurando anche sui borderò digitali di questi primi tre anni; lo spiacevole fenomeno non cambia la sostanza di questa proposta

Spesso Le immagini valgono più delle parole !
Si ringrazia il noto disegnatore Roberto Salvetti per averci omaggiato della vignetta.


SOMMARIO DELLA PRIMA PARTE

  1. L’insuccesso di MioBorderò
  2. La discutibile obbligatorietà della compilazione
  3. L’aspetto giuridico del lavoro del musicista esecutore
  4. Il “permesso on line” e quello cartaceo dal Mandatario territoriale
  5. I borderò cartacei
  6. Gli Agenti Mandatari territoriali
  7. L’Organizzatore
  8. AL COMPILATORE VA RICONOSCIUTO UN CORRISPETTIVO
  9. Il costo della operazione
  10. L’utilizzo dei borderò non compilati
  11. I software comunemente usati negli eventi musicali in cui si usano le basi.
  12. Altre considerazioni sulla obbligatorietà a meno della compilazione.

Seguirà una seconda parte con considerazioni personali dello scrivente (Victor Solaris)
sulle difficoltà oggettive per compilare correttamente il borderò cartaceo


PRIMA PARTE

  1. L’INSUCCESSO DI MIOBORDERO’
    Il borderò digitale fermo al 25 % dopo oltre tre anni non è un successo, ma piuttosto il contrario, e non se ne verrà mai fuori se non si introducono incentivi non per il gestore, ma per chi lo compila!
    PER CORRETTEZZA. Notizia dell’ultima ora. Nell’assemblea del 18 luglio 2019, è stato comunicato che quel 25% è salito a quasi il 40%.
    Finché non si arriverà al 100% con l’abolizione totale del cartaceo … la sostanza non cambia!
    Specialmente tenendo presente che, come si vedrà nel paragrafo successivo, il luogo comune che sia obbligatoria la compilazione del borderò (digitale o cartaceo che sia) da parte del musicista esecutore non è fondato!

La Siae stessa ce ne dà conferma nella pagina introduttiva a mioBorderò descrivendone il “percorso”. Viene infatti affermato a chiare lettere:

“Il Direttore d’Esecuzione incaricato della compilazione del Programma riceve una mail dall’Organizzatore, nella quale sono riportati tutti i dati identificativi dell’evento.
Entrando in mioBorderò, PUO’ prendere in carico il documento e accettare l’incarico e procedere alla compilazione (omissis), al termine di questa attività, il borderò viene rinviato all’Organizzatore, ecc”

Quindi, dal momento che PUO’ non vuol dire DEVE, ne deriva che la compilazione è facoltativa e dal PERCORSO si intuisce anche che la procedura è farraginosa e obsoleta.

Per capire l’obsolescenza del “percorso” si esamini attentamente il punto successivo, dove si descrive l’art. 51 del regolamento attuativo della legge sul diritto d’autore, articolo che, seppur paradossalmente, responsabilizza l’organizzatore e non il musicista!
E la sostanza di questo assunto non cambia per il fatto che, qualora il firmatario iscritto alla Siae lo compili in modo errato (o peggio: in maniera fraudolenta), sia lui stesso ad essere sanzionato. Oltretutto, in caso di errata compilazione, in ogni caso viene  comminata una sanzione all’organizzatore. Cosa fuori da ogni logica, quand’anche si tratti di una sanzione minima.

  1. LA ILLOGICITA’ DELL’ART. 51
    Il punto più controverso, ma non impossibile da risolvere.

La Siae non può far affidamento sull’art. 51 del Decreto Attuativo della legge sul diritto d’autore (Regio decreto 1369 del ’42) per responsabilizzare il musicista.
Infatti, anche se è veramente paradossale, ai sensi dell’art. 51, il Direttore dell’Esecuzione non è il musicista, ma l’Organizzatore stesso.
Infatti l’art. 51 recita:
“Chi dirige l’esecuzione di opere musicali di qualsiasi genere deve compilare, prima dell’esecuzione o immediatamente dopo, il programma di tutte le opere effettivamente eseguite e CONSEGNARLO o trasmetterlo all’Ufficio incaricato della riscossione del diritto.

Riflettiamo. Se chi DEVE “riconsegnare” il borderò in Siae viene indicato come DIRETTORE DELL’ESECUZIONE è evidente che NON stiamo parlando del musicista, ma dell’Organizzatore!
Come mai questo paradosso?
Per capirlo occorre immedesimarsi nel periodo storico. La norma è del ’42!
Con molta probabilità, all’epoca gli spettacoli musicali soggetti al pagamento del diritto d’autore erano principalmente: l’opera lirica, il cafè chantant, lo spettacolo di rivista, le rare sale da ballo nelle grandi città e pochi altri. Eventi nei quali è verosimile che, all’epoca, il repertorio fosse stabilito proprio dall’organizzatore, il quale oltretutto provvedeva alle partiture per gli orchestrali, che, a loro volta, erano meri esecutori, compreso il cd. “maestro”.
Era l’organizzatore (gestore, impresario del teatro, ecc) il reale capo dell’orchestra!

Già dagli anni 50 non è più così!
Ma l’art. 51, fino a poco tempo, fa continuava ad essere citato ancora tra le clausole del contratto con l’utilizzatore (clausola n. 12), e persino nelle avvertenze del borderò cartaceo.
Assurdo. Al giorno d’oggi è impossibile che un organizzatore possa controllare la correttezza dell’elenco dei brani eseguiti!

  1. RIFLESSIONE SUL MUSICISTA ESECUTORE

Ai sensi del Codice Civile (art. 2094) il musicista “esecutore”, salvo rare eccezioni, si configura quale “lavoratore subordinato” e nello specifico egli è al servizio dell’organizzatore dell’evento e non della Siae.
Di conseguenza
un musicista, ancorché capo orchestra, salvo che non sia obbligato espressamente dall’organizzatore (e non dalla Siae) non ha il dovere di compilare il borderò (art. 51), per non dire che ha il diritto morale di non saperlo fare, di non ricordarsi i brani eseguiti, ecc.

Pur tuttavia, essendo l’unico in grado di ottemperare alla compilazione, la Siae deve fare in modo che egli abbia interesse a farlo! … E’ tutta qui la questione.
Attualmente l’unico interesse per il firmatario risiede paradossalmente proprio nella possibilità di lucro come compositore iscritto alla Siae, ma, come è noto, questa non rara eventualità è foriera di compilazione fraudolenta.
Da parte di Siae la soluzione alla fraudolenza è la sanzione, ma è noto che essa non può essere applicata se il firmatario non è un iscritto Siae. Infatti la sanzione, in quel caso, viene comminata all’organizzatore; cosa che, oltre che palesemente fuori da ogni logica, crea ulteriore astio tra Siae e utente. Astio che nasce dalle tariffe spesso esose e a volte illogiche.

  1. LA PROCEDURA ON LINE E IL BORDERO’ CARTACEO
    Il borderò digitale presume che l’intera procedura della richiesta del permesso e del relativo pagamento dei diritti d’autore venga effettuata totalmente on line.

Questa procedura appartiene a un futuro ancora lontano!
Vero è che la Pubblica Amministrazione da qualche tempo obbliga i cittadini alle procedure on line, ma altrettanto vero è che, nel disbrigo delle pratiche on line, i cittadini (commercianti, artigiani, ecc) si fanno aiutare dai commercialisti. Ma la SIAE non è una pubblica amministrazione e poi, … veramente vogliamo obbligare gli organizzatori occasionali (intrattenimenti privati, comitati spontanei, ecc.) a farsi aiutare dal commercialista per il “permesso Siae”?

  1.   I BORDERO’ CARTACEI (75%)
      E’ molto verosimile che il 75% (o anche il 60%) dei borderò ancora cartacei (percentuale decisamente troppo alta) sia da ricondurre:
    A) in parte ai Mandatari territoriali che, temendo di perdere il posto di lavoro, non incentivano il ricorso all’iter on-line.
    B) 
    in parte ai tantissimi ORGANIZZATORI OCCASIONALI che preferiscono rapportarsi ancora con l’agente mandatario territoriale della Siae  piuttosto che procedere all’accredito sul portale. Oltretutto il permesso on line è abbastanza complesso (perlomeno per gli utenti occasionali).
  2. GLI AGENTI MANDATARI territoriali
    Gli agenti mandatari territoriali, al momento e per molto tempo ancora, sono da considerare una risorsa insostituibile.

Piuttosto, bisogna fare in modo che, laddove l’organizzatore preferisca fare il permesso dal mandatario (quel 75% o 60%), siano proprio loro (i mandatari) che, dopo aver rilasciato il permesso e incassato il corrispettivo, piuttosto che consegnare il borderò cartaceo all’organizzatore che, a suo volta dovrà darlo al musicista, consegnino un semplice ticket per la compilazione on-line, oppure inviino loro stessi la mail al musicista o al DJ che dovrà compilarlo.
Nel caso, Sarà cura dell’organizzatore di procurare al mandatario l’indirizzo e-mail di colui che firmerà il borderò.
Non è difficile. In genere la band viene scritturata prima della richiesta del permesso Siae.

  1. L’ORGANIZZATORE
    L’organizzatore, una volta che avrà provveduto al permesso e al pagamento non dovrà avere più alcuna responsabilità sul borderò!

In tal modo si eviterà anche il passaggio successivo del ritorno di MioBorderò all’organizzatore per l’accettazione (il “percorso”),  che è causa di inutile ritardo. Il borderò digitale compilato dovrà andare direttamente alla struttura Siae preposta alla ripartizione.
Per fare ciò occorre abrogare l’art. 51? Occorre il legislatore?
Sarebbe legittimo, ma non certo facile.
Però è possibile aggirarlo con facilità.
E’ sufficiente che sul contratto tra Siae e organizzatore sia scritto: “L’organizzatore autorizza la Siae a ritirare il borderò direttamente dal firmatario”.
Punto. Fine della storia !!!

  1. IL CORRISPETTIVO ECONOMICO AL COMPILATORE
    Allorché l’organizzatore non sarà più responsabile del borderò, come si potrà responsabilizzare il firmatario, specie se non è iscritto alla Siae?
    Risposta:

    creando la figura del “compilatore accreditato”, al quale la Siae provvederà a corrispondere un compenso per il tempo/lavoro occupato nella compilazione. Non è impossibile!
  2. IL COSTO
    Tenendo presente che si sta tentando di incentivare MioBorderò con uno sconto al gestore del 5%, la spesa prevedibile per il compilatore accreditato sarà inferiore.

Facciamo un po’ di conti a mo’ di esempio.
Il gestore di una piccola sala da ballo…, tra camerieri e altro personale, orchestrina, Siae, ecc., ha almeno 1.000 euro di spese su una singola serata, di cui (diciamo) 100 per la Siae. Cosa rappresenta in confronto lo sconto del 5%? … 5 euro circa di risparmio … a fronte di 1.000 euro? … Risibile !

Per contro 5 euro è il giusto compenso al musicista per il lavoro svolto nella compilazione. Ma, come vedremo, probabilmente la Siae spenderà molto meno.
Infatti, essendo che la compilazione non sarà obbligatoria (vedasi p. 11) è verosimilmente prevedibile che i programmi compilati saranno un decimo degli attuali; quindi anche destinando all’operazione il 5% del singolo incasso, la effettiva spesa potrebbe scendere allo 0,5%. Un’autentica inezia in confronto ai vantaggi e ai costi a della lavorazione per la ripartizione attuale e soprattutto all’attuale 5% per i gestori (di cui sopra)

  1. L’UTILIZZO DEI BORDERO’ COMPILATI CORRETTAMENTE e di quelli non compilati.

Si potrebbe sollevare una questione: “ma così, tantissimi borderò non saranno compilati!”
a) Tanto per cominciare, i tantissimi borderò attualmente compilati in maniera non attendibile non hanno alcun valore, sono peggiori di borderò non compilati. … Attribuiscono denari a caso!
b) Dai borderò dei compilatori accreditati (e responsabilizzati) si potrà estrarre un maxi campionamento che avrà valenza anche su quelli non compilati, e inoltre potrà essere affiancato ai campionamenti già in essere dalle registrazioni segrete, i quali oltretutto sono decisamente pochi per essere attendibili. Pare un migliaio all’anno.
LE REGISTRAZIONI SEGRETE saranno molto più mirate e i borderò in odore di fraudolenza saranno individuati con maggiore facilità.

11. I SOFTWARE COMUNEMENTE USATI LADDOVE SI UTILIZZANO LE cd. BASI
E’ noto che i software per l’utilizzo rapido delle basi a fine serata restituiscono un file con la lista dell’intero repertorio eseguito.
Qualche produttore ha segnalato a Sos Musicisti che non avrebbe alcun problema ad implementare il software affinché possa interfacciarsi con MioBorderò, evitando persino la compilazione on line.
Finito di suonare … un click e fine della storia.

       12. ALTRE CONSIDERAZIONE SULL’OBBLIGO DI COMPILAZIONE
Se il compilatore accreditato, per giustificato motivo non ha certezza di poter compilare il borderò correttamente (può accadere), potrà rifiutarlo senza essere sanzionato.
Sarà ovviamente sanzionato se la compilazione è scorretta oltre i limiti del 20%, o in caso di fraudolenza palese!


 SECONDA PARTE

CONSIDERAZIONI PERSONALI DI VICTOR SOLARIS
sulle difficoltà oggettive per compilare correttamente un borderò cartaceo

Personalmente, in oltre 50 anni di vissuto da musicista/capo orchestra o entertainer di pianobar (o saxbar), presumo di aver lavorato in almeno 5.000 eventi e di aver compilato altrettanti borderò.

Aggiungo anche che ho sempre provveduto a un PROMEMORIA di titoli e compositori facendo accurate ricerche, nonostante che ai tempi non fosse affatto facile. Persino gli spartiti “omaggio” (recanti il giusto nome del compositore) arrivavano con ritardi anche di un anno dal “successo del brano” che, com’era d’uso un tempo, bisognava mettere in repertorio quanto prima.

In alternativa, (sto parlando del sottoscritto) cercavo i nomi dei compositori sul settimanale Sorrisi e Canzoni o tirandoli giù dai sottotitoli dei dischi. E non era facile neanche lì, giacché l’ordine tra il nome del compositore e quello dell’autore del testo era casuale. (Es. a volte Battisti-Mogol, altre volte Mogol-Battisti ?!?).
Aggiungo inoltre che all’epoca eravamo veramente in pochi che avevamo un “promemoria”!

Vale la pena anche di ricordare che già negli anni ’60 il repertorio d’ascolto o da concertino, a differenza di quello da ballo cd. liscio, veniva abitualmente “tirato giù” dai dischi e non dagli spartiti.

A seguire, con l’avvento del PC e con l’utilizzo dei software che consentivano il “copia e incolla, sposta, ecc”, senza dover riscrivere tutto a mano, il mio promemoria è diventato via via sempre più corretto. (Potrei farlo visionare, giacché lo uso tutt’ora per le mie ormai rare performance – ho 70 anni).

Ebbene, nonostante questa mia certosina attenzione, devo purtroppo ammettere che raramente ho compilato i borderò con la completa correttezza.
E non certo per colpa mia, ma motivi comuni a tutti i musicisti (con rare eccezioni, come si vedrà di seguito). La stanchezza e la fretta.
Di conseguenza, a fine serata quand’anche si abbia il promemoria, la compilazione è spesso incompleta e con calligrafia discutibile.

Personalmente, quando ero responsabile (il maestro) nelle orchestre da giro (feste di piazza/patronali tra gli anni 70 e 90), mio dovere era anche di rapportarmi con gli organizzatori (i cd. comitati), i quali mi davano da compilare il borderò contestualmente al momento del pagamento, della fatturazione e del classico “rinfresco” offerto a fine serata.

Non ci vuole molto a capire che la fretta la faceva da padrone. “Maestro, c’è il borderò da compilare!” … mentre i miei colleghi erano già nel “pulmino”, pronti per ripartire! (si veda la vignetta nella prima parte).

E’ vero: nelle istruzioni c’era (c’è) scritto che il borderò va compilato “prima o immediatamente dopo ciascuna esecuzione”.
Impossibile ed anacronistico!

Prima del concerto non è possibile, … perché la certezza del repertorio non c’è mai!

“Titolo per titolo” … subito dopo ciascuna esecuzione lo potrebbe fare solo qualcuno che non fa parte dell’organico orchestrale e che dispone di un punto d’appoggio per scrivere! … Utopia!

FESTE DI PIAZZA  E PICCOLI LOCALI
Nelle feste patronali (eventi importantissimi, diffusi migliaia e diffuse nell’Italia Centrale e nel Sud) si eseguivano una trentina di brani, quindi il margine d’errore era abbastanza basso, ma nei piccoli locali d’intrattenimento, a fatica si arriva a scrivere una quarantina di titoli in luogo degli oltre 60 che si eseguono mediamente. E, ripeto, non per colpa del compilatore, ma sempre per via della fretta e/o della stanchezza!

Nel locali, infatti, accadeva (e accade) che a fine serata il capo orchestra è l’ultimo ad andar via (a causa degli strumenti da smontare e ricaricare) … con i gestori sistematicamente alle costole per il borderò:
“Ma dai, che ti frega, scrivi una ventina di titoli e sbrigati che devo chiudere!” (!?!)

Per inciso: Da parte mia i borderò corretti al 100% erano solo quando, suonando nelle vicinanze della mia città, me li portavo a casa e li riconsegnavo io stesso al mandatario col quale avevo (ho) una notevole confidenza.

Detto questo, non oso pensare come compilino i borderò coloro che non hanno cura di dotarsi di un promemoria e stendo un velo pietoso sulle compilazioni fraudolente !?!


ELOGIO DEL BORDERO’ DIGITALE (MioBorderò)
A questo punto è chiaro che con il borderò digitale, che può essere compilato anche il giorno dopo e oltre, e con l’aiuto di playlist preparate in antecedenza, il problema della fretta non c’è più, ma, come abbiamo visto, di problemi ce ne sono altri e, in ogni caso, cerchiamo di non dimenticarci quanto assunto nella prima parte. La compilazione non può essere considerata obbligatoria!


I DATI SIAE SULLA SCORRETTA COMPILAZIONE
Secondo i dati diffusi nel 2012, i borderò mal compilati erano allora quasi dell’ordine dell’80 %.
Mi si perdoni: ma c’è voluto così tanto tempo per prenderne atto ?!? Ci saranno stati pur dei motivi, delle concause, delle coincidenze?


LE ORCHESTRE MEDIO/GRANDI DELLE SALE DA BALLO
Mi sento di affermare che quel 20% per cento di restante correttezza sia da ricondurre per la quasi totalità alle orchestre da ballo; per due motivi molto semplici:

  1. in quel settore è d’abitudine che ogni orchestra proponga (imponga) gran parte del repertorio con brani di propria composizione e, ovviamente, facili al primo ascolto giacché la massima attenzione del pubblico danzante è rivolta ai propri piedi e poco importa se non si tratti di successi nazionali o internazionali. Brani cioè messi in repertorio non certo perché richiesti dal pubblico, ma per incrementare l’incasso delle orchestre, spesso sottopagate. Però, dal momento che non c’è fraudolenza (giacché i brani propri li eseguono davvero), nelle orchestre da ballo c’è palese interesse alla compilazione corretta … anche per cautelarsi da eventuali “registrazioni segrete”.
  2. Il “promemoria” ce l’hanno di certo ed è d’uso affidare la compilazione del borderò alla “cantante” (mentre i musicisti si occupano dello smontaggio delle attrezzature).

I CONCERTI DEI VIP
Altra fascia che potrebbe rientrare nel 20% di correttezza sono i borderò dei Vip (concerti)… per via del fatto che fanno quasi sempre lo stesso repertorio che raramente arriva ad una ventina di brani.


I “MATRIMONI” E IL PERMESSO ON-LINE
Stiamo parlando di committenti privati che si rivolgono alla Siae forse per la prima e unica volta nella propria vita!
E’ impensabile che facciano l’accredito sul portale, ecc. !

Un musicista che lavora nel settore dei trattenimenti privati (matrimoni e simili) ha riferito a Sos Musicisti (con notevole irritazione) che ogni qual volta che ha suggerito al committente di optare per la procedura on line  si è trovato a doverlo istruire “passo passo” su come accreditarsi sul portale. A volte …  oltre mezz’ora, al telefono o di persona! … Scoraggiante. Ha riferito di aver desistito!
Altri si fanno fare la delega e provvedono da soli facendosi rimborsare l’importo!
Ma si può andare avanti cosi?

No! Il mandatario territoriale è una risorsa e non può essere scavalcato, anzi dovrebbe essere consentito agli utenti occasionali di potersi recare dal mandatario più vicino e non necessariamente a quello della sede dell’evento !


MA PERCHE’ SOLO NEL NOSTRO PAESE HA ATTECCHITO IL DEPLOREVOLE FENOMENO DELL’ACCAPARRAMENTO FRAUDOLENTO CHE PURTROPPO SEMBRA CONTINUARE ANCHE SUL BORDERO’ DIGITALE?
Evidentemente, a fronte di tariffe esose (che finiscono per ricadere sulle spalle dei musicisti), a fronte di compensi sempre più bassi, a causa della concorrenza di doppiolavoristi e/o dilettanti in continuo aumento nel mercato dell’intrattenimento, e anche a fronte di scarsissimi controlli, tanti (troppi) sono tentati di “rifarsi” su Siae trasformandosi (troppo facilmente) in compositori e spesso scrivendo titoli di propria composizione senza eseguirli o accennandoli a basso volume nei momenti di scarsa attenzione del pubblico.

Ma i borderò mal compilati sono TUTTI oggetto di fraudolenza?
QUANTI NON SANNO PROPRIO FARLO NEANCHE ON LINE?
Si pensi ai giovani principianti (che suonano raramente) che non capiscono l’importanza del borderò e buttano giù titoli a casaccio, favorendo molto spesso i cantautori molto noti, per il semplice motivo che si ricordano più facilmente i nomi?


UN ANEDDOTO SULLA COMPILAZIONE SCORRETTA
Ricordo che da giovanissimo spesso “segnavamo” titoli dei Beatles (a volte senza averli suonati) semplicemente perché il compositore (Lennon) era facile da tenere a mente!
Quanti denari abbiamo immeritatamente mandato all’estero ?!?



E infine:
si pensi agli “attempati/pensionati/amatoriali” che mettono su band con repertori anni 60/70 (con la voglia/nostalgia di sentirsi ringiovaniti) … già restii al cartaceo, sono avulsi dal computer e in particolare dal doversi registrare sui portali. … ID e Password, a una certa età, mettono “l’orticaria”!


REPETITA IUVANT

  • Il borderò deve essere compilato unicamente da musicisti esecutori abituali che hanno sufficiente dimestichezza per ottemperare a tale compito e che si impegnano a farlo con correttezza! 
  • Qualsiasi musicista, se lo riterrà opportuno, si accrediterà in Siae come “compilatore certificato” in uno speciale registro che la Siae stessa dovrà istituire. 
  • In sostanza, egli sarà una sorta di “collaboratore” e come tale la Siae dovrà pagarlo, perché è un lavoro di tipo straordinario che va al di là del compenso pattuito con l’organizzatore. Quanto? Si vedrà, ma come dicevo all’inizio, sarà sufficiente un investimento inferiore al 5% destinato ai gestori per incentivare MioBorderò
  • Il compilatore accreditato, da parte sua, si assumerà la piena responsabilità della corretta compilazione, salvo un necessario margine di tolleranza (da stabilire).

DUE GIUSTE OBIEZIONE CHE POTREBBE SORGERE

  1. Il compilatore accreditato, eseguendo brani di propria composizione (magari inediti e che esegue lui stesso e nessun altro), rientrerebbe nel maxi-campionamento e quindi otterrebbe un notevole vantaggio economico.
  2. Per contro, brani (ad esempio da ballo) per i quali l’editore/produttore ha speso somme ingenti per la consueta distribuzione/omaggio di CD, basi e spartiti, potrebbero non rientrare nel maxi campionamento giacché potrebbero essere eseguiti in massima parte da compilatori non accreditati.

La soluzione potrebbe/dovrebbe trovarsi in un mirato algoritmo che attribuisca il rientro, ancorché parziale, dei brani in questione nel maxi campionamento in base a criteri i quali potrebbero essere, ad esempio, il n. dei CD prodotti.
Inoltre, l’algoritmo potrebbe incrociare il maxicampionamento con quelli risultanti dalle registrazioni segrete e valutare in maniera il più possibile equa il quantum del rientro nel maxicampionamento.
In sostanza, queste probabili obiezioni sono fondate e meritevoli di approfondimento, ma non inficiano la validità del corpus di questo documento.


I TRATTENIMENTI PRIVATI E L’ESCLUSIONE DALLA RIPARTIZIONE
I borderò dei trattenimenti privati (matrimoni, anniversari, meetings, ecc), se compilati da firmatari certificati, non dovranno essere esclusi dalla ripartizione!
Attualmente la Siae giustifica questa esclusione con la impossibilità di fare verifiche negli eventi privati. Come dire che, per punire i furbi, vengono penalizzati tutti, ance compositori d’eccellenza !?!

A parte il fatto che nella quasi totalità dei ristoranti da matrimonio la musica si sente ed è registrabile anche dalla hall, dai giardini, ecc, una soluzione (o deterrente) potrebbe consistere nell’effettuare verifiche (ancorché parziali) in sala banchetto dietro consenso degli organizzatori stessi, i quali verranno incentivati con particolari sconti o con esenzioni.

Non è impossibile trovare il modo che un certo quantitativo di organizzatori di trattenimenti privati (ad esempio: novelli sposi) accordino la presenza i sala dei “rilevatori”, ancorché per un tempo parziale e con la massima riservatezza.
Per incentivare questo percorso la Siae potrebbe accordare un forte sconto per l’evento.
Ritengo che persino una esenzione totale sia sostenibile se si considera che una registrazione segreta costa almeno 500 euro.

Sarà cura e interesse del compilatore certificato attivarsi affinché gli organizzatori (privati) partecipino a questa operazione.

 

Vittorio Di Menno Di Bucchianico  – detto Victor Solaris – 335 6981277