Articolo del 25 luglio 2016: NOVITA’ dal 1 Luglio c.a. tutti gli eventi pubblici con programmi musicali inviati digitalmente vengono ripartiti analiticamente al 100%.

Con questo “proclama”, on line all’ultimo rigo di presentazione della Ordinanza di Ripartizione per il 2016, la Siae annuncia una decisa sterzata ad evidente incentivo del borderò digitale, anche detto: MioBorderò. (clicca sul grassetto per accedere alla pagina della Siae)

Addio quindi alle Ripartizioni a Campione? Si torna all’Analitico totale come era una volta e come era orgoglio della Siae? … A questo punto è evidente che tutto dipende dai tempi con cui il borderò digitale manderà definitivamente in pensione quello cartaceo.

A tal proposito, nell’articolo del 26 giugno, nel salutare con grande soddisfazione il cambiamento (che è decisamente epocale), avevamo anche espresso qualche preoccupazione per alcuni elementi che potrebbero appunto portare a tempi lunghi perché MioBorderò (questo è il nomignolo) vada “a regime”. Non è il caso di tornare su questo argomento, giacché l’articolo precedente è tuttora on-line, ma è necessario aggiungere un necessario chiarimento sulla nuova ordinanza di ripartizione e un appello a Siae affinché si faccia ancora di meglio.


ATTENZIONE. I borderò dei trattenimenti privati, ALMENO PER ORA, non vanno in ripartizione analitica, neanche se digitali.

Infatti, l’annuncio di cui al titolo parla di “eventi pubblici”, ma i matrimoni, le prime comunioni, gli anniversari, i meeting, gli eventi in circoli privati, non sono pubblici, ecc. sono “eventi privati”.
Parrebbe scontato, ma, a giudicare dalla esultanza di tanti che erano convinti del contrario, viene da pensare che per “eventi pubblici” la maggioranza degli interessati intenda quelli “tenuti davanti a un pubblico”. Spiace deluderli, ma non è così.
Per i trattenimenti privati ci sono ancora problemi ed occorre aspettare. Speriamo si faccia in tempo nella prossima ordinanza.


PERCHE’ NEL PRIVATO RESTA L’ESCLUSIONE?

Vale la pena di ricordare che l’esclusione dall’analitico dei “cartacei” nei trattenimenti privati fu determinata proprio dalla scoperta che l’inattendibilità aveva raggiunto livelli insostenibili. Su questo settore avevano messo le mani autentiche “catene di S. Antonio” di furbi che omettevano di scrivere i brani effettivamente eseguiti, sostituendoli con altri a vantaggio delle proprie tasche, … spesso su interi borderò. In talune zone, sulla questione sono persino intervenute delle procure della repubblica e le indagini (per truffa) sono ancora in corso.

Altro motivo (però decisamente meno grave) è che a fine “matrimonio” i musicisti sono molto stanchi e gran parte dei borderò, pur non falsificati, finiscono per essere compilati frettolosamente in modo parziale. Col borderò digitale questo non è più un problema.

Dicevamo ancora nell’articolo precedente che il sistema prevede delle PlayList pre-compilabili e un potente motore di ricerca per individuare i “compositori”, ragione per cui il lavoro è decisamente semplificato, e va anche ricordato che c’è una tolleranza di errore del 20%. … Si aggiunga che non è necessario compilare il “digitale” a fine trattenimento, con la stanchezza addosso e l’ansia di dover ricaricare le attrezzature, e il passo avanti del borderò digitale è veramente enorme. Lo si aspettava da anni.


MA PERCHE’ COMPILARE UN BORDERO’ SAPENDO CHE E’ INUTILE?
TRE SONO LE RAGIONI.

E facile immaginare i tanti che si domandano: “ma, nel frattempo che nei trattenimenti privati continua il campionamento, per quale motivo si deve compilare il borderò, cartaceo o digitale che sia? Non è una inutile, pur piccola, perdita di tempo?”.

Le risposte a questo interrogativo sono sostanzialmente tre.

1. E’ la legge che lo impone (purtroppo). Nella fattispecie, l’art. 51 del regolamento attuativo della legge sul diritto d’autore. Norma obsoleta e discutibile, ma che è tuttora in vigore.

2. Lo impone il “contratto” tra Siae e organizzatore (clausola n. 12). Qualcuno dirà: “Ma il contratto non si può modificare?” … Da parte nostra abbiamo già posto la questione all’attenzione di Siae.

3. E qui veniamo al punto veramente cruciale. Da parte dei musicisti è giunta l’ora di dimostrare a Siae che c’è tutta la buona volontà affinché la “normalità” torni al più presto, e per farlo c’è solo una strada: compilare il borderò digitale nella maniera più corretta. Facciamo quindi lo sforzo di compilarlo anche se non serve alla ripartizione … serve eccome perché in Siae se ne prenda atto.


COMPILARE CORRETTAMENTE SERVE AD ACCELLERARE I TEMPI PER LA REINTRODUZIONE DELL’ANALITICO

Possono mai essere credibili borderò con la maggioranza di titoli che il pubblico delle “feste private” non conosce affatto? O borderò con una ventina di titoli a fronte di un banchetto di ore ed ore? … Forse, … ma sono rare eccezioni.

Intendiamoci bene. Sappiamo tutti qual è il repertorio medio nelle feste private: classici italiani e internazionali, qualche brano di recente successo, un po’ di disco 70/80 (o animazione analoga) e poi liscio a volontà laddove si usa ballare fino a tardi. Talvolta si fa anche un po’ di karaoke, ma la sostanza non cambia.


I PENALIZZATI DAI CAMPIONAMENTI

Per concludere vale la pena di ricordare chi da questa brutta storia rimane fortemente penalizzato: sicuramente i piccoli compositori che si cimentano in musica strumentale da proporre a basso volume, poi gli autori di generi particolari a carattere regionale (neo-melodico napoletano e pizzica salentina, ad esempio), i tanti piccoli autori ed editori di brani da ballo, che si svenano per distribuire gratis la propria produzione (spartiti e soprattutto basi) e poche altre eccezioni. Infine gli autori di alcune canzoni “strategiche” che vengono cantate esclusivamente nei matrimoni, citiamo per tutti “Lauretta mia”, richiestissima da Roma in giù. Non ci vuole molto a capire che questi autori hanno pochissime possibilità di essere “campionati” nei concertini o nei karaoke.

Tutt’al più potrebbe essere campionato qualche brano di liscio, giacché, ai sensi dei nuovi criteri di ripartizione (vedasi qui) i trattenimenti di “matrimoni” con ballo vengono ripartiti in maniera proporzionale agli incassi del settore “sale da ballo” e non più col vecchio iniquo sistema. In ogni caso, a fronte di borderò, per i quali vengono pagate somme cospicue la ripartizione a campione continua ad essere decisamente il contrario di “dare a Cesare quel che è di Cesare”.

Ci auguriamo che quanto prima in Siae si trovi la soluzione giusta.


I NOSTRI SUGGERIMENTI

Nel precedente articolo, già avevamo avanzato qualche suggerimento, ora è la volta di entrare nel merito della presunta giustificazione da parte di Siae che i campionamenti sono dovuti anche al fatto che non è possibile fare registrazioni segrete (verifiche) nei “matrimoni” perché i verificatori non sono autorizzati ad “entrare in sala”.

Non è proprio così. Nella clausola 10 del contratto con gli organizzatori si legge:

“la Siae (omissis) potrà effettuare l’attività di vigilanza ed accertamento in via riservata, in qualsiasi momento e con qualsiasi mezzo ivi compreso l’utilizzazione di strumenti fonomeccanici.” … Non c’è cenno alla esclusione dei ristoranti pubblici in cui si fanno “feste private”. Tutto sta quindi nella discutibile interpretazione della locuzione “in via riservata”. Se vuol dire che i verificatori non possono metter piede nella sala del banchetto … amen; però, … vale la pena di evidenziare che la musica nei ristoranti, nella maggioranza dei casi, si sente (ed è registrabile) anche dall’esterno della sala in cui si svolge la festa, ossia nei “saloni d’ingresso”, nei giardini, … persino nei parcheggi … e quelli non sono luoghi riservati! Quindi, sapere che non è affatto improbabile incappare in una registrazione segreta potrebbe costituire un ottimo deterrente per eliminare il problema degli “irriducibili” della scorretta programmazione.


IL VERO PROBLEMA E’ NEI TEMPI PER I QUALI MIO BORDERO’ ANDRA’ A REGIME

Tornando al borderò digitale. Il difficile sta piuttosto nel convincere gli “sposi”, o qualsivoglia organizzatore di trattenimento privato, di mettere in modo la procedura per assegnare al musicista il borderò digitale e non l’obsoleto cartaceo.

Sicuramente qualche reticenza si potrà trovare presso alcuni agenti mandatari, i quali, di fronte ad un cambiamento così epocale, non sono ancora preparati a fornire istruzioni adeguate. Preme però ricordare … che, se la richiesta del “permesso” viene fatta on-line, il borderò digitale si può richiedere contestualmente e non è proprio necessario che “lo sposo” vada in agenzia Siae. Da parte di Siae è stato promesso che a breve verrà diffuso un video tutorial che spiegherà “passo passo” e con facilità l’intera operazione.

Victor Solaris

PS: ULTERIORI CHIARIMENTI

a questo link si può trovare qualche chiarimento sulla la nuova Ordinanza di Ripartizione.