Risposta.  Sì. Anche se, come si vedrà, è pressoché impossibile, ma ci sono soluzioni alternative.

Nel nostro paese, la mancanza di una fascia di esenzione, o almeno la semplificazione burocratica per gli eventi occasionali, comporta che anche il gestore di un pub che fa un po’ di musica saltuariamente, o anche una sola volta, deve (o almeno: dovrebbe) iscriversi all’Inps (gestione ex Enpals) … con le stesse modalità della Scala di Milano (tanto per fare un esempio di illogicità). E le regole, oltretutto, sono diverse dall’assunzione di camerieri o altro tipo di personale.

Soluzioni alternative.
I committenti sono esonerati dagli obblighi previdenziali come “Datore di Lavoro” allorché scritturano:

1. “musicisti autonomi”, di cui alla nota A del punto precedente e alla faq n. 4
2. gruppi musicali costituiti “legalmente” in impresa
3. musicisti forniti da altra impresa di Spettacolo (caso tipico delle cooperative di artisti).
4. Musicisti che, dichiarandosi “lavoratori autonomi”, entro i 5.000 euro sono esonerati dai versamenti contributivi e soggetti unicamente a ritenuta d’acconto del 20%. Questa ultima opzione è sempre stata rigettata dall’Enpals ritenendo che i lavoratori dello spettacolo sono sempre occasionali.
5. Musicisti esenti dal versamento dei contributi ai sensi del cd. comma 188 (si veda la faq n.12).

ATTENZIONE
Allorché un committente scrittura una band, ancorché con parvenza di società (nome artistico della band pubblicizzato su manifesti, etc), se il gruppo non è  “legalmente” costituita in impresa, i musicisti sono considerati un “insieme di artisti singoli” (lavoratori subordinati) e la responsabilità degli obblighi previdenziali resta in capo al committente.