08.05.2021 – Non a caso nel sottotitolo dell’immagine è specificato: di INIZIATIVA GOVERNATIVA.
E’ bene sapere infatti che i DDL (Disegni di Legge) promossi dai Ministeri hanno la possibilità di arrivare alle Camere (ed essere votati) di gran lunga maggiore rispetto alle iniziative di singoli o gruppi di deputati e/o senatori.

I dati della Fondazione Openpolis del 2015 (tutt’ora orientativi) sono più che chiari.

Se poi aggiungiamo che nella prima stesura del DDL si parla di “collegamento alla legge di bilancio 2021”, se ne deduce che, salvo imprevisti, a fine anno avremo quantomeno una parte delle sospirate riforme che si attendono da decenni. Insomma… qualcosa si muove.

Andiamo con ordine

1. In data 24 marzo 2021, su iniziativa del ministero della cultura, Dario Franceschini, viene istituito un gruppo tecnico di lavoro con compiti di ricerca, studio e analisi per supportare la stesura di un DDL di riforma della legislazione sullo Spettacolo. L’elenco è in calce e spicca tra i nomi quello del dott. Massimo Antichi, ex direttore generale dell’Enpals.

2. in data 27 aprile 2021 il DDL viene ufficialmente presentato in una prima stesura.

Nella premessa si legge testualmente:
“Questo documento illustra le proposte normative relative al disegno di legge (DDL) del Governo in materia di spettacolo dal vivo, previsto tra i ddl collegati alla manovra di bilancio 2021


Si evince quindi che l’iniziativa, allorché avrà preso la veste di “stesura definitiva” ed avrà ottenuto il via libera per la cd. copertura da parte del MEF (Ministero Economia e Finanze), diventerà LEGGE DELLO STATO, o quantomeno una c.d. Legge di Delega a cui faranno seguito decreti attuativi da parte del Governo.

Dalla premessa si rileva inoltre che il DDL raccoglie ben otto proposte di legge di questi ultimi tempi, in particolare quella di Verducci/Orfini, sia la Sintesi della INDAGINE CONOSCITIVA LAVORO E PREVIDENZA SPETTACOLO  di cui abbiamo ampiamente parlato in altro articolo sul sito

https://www.sosmusicisti.org/indagine-conoscitiva-su-lavoro-e-previdenza-nello-spettacolo/

3. In data 5 maggio 2021, in diretta dalla Camera Il Ministro Franceschi risponde al question time richiesto dall’On. Alessandra Carbonaro.

Nel breve video su YouTube i buoni propostiti del DDL vengono illustrati in maniera molto chiara
https://www.youtube.com/watch?v=ZYKJ1qNIR3Q

 

Ben vengano quindi

  • la riduzione delle giornate lavorative per “maturare” un anno contributivo ai fini pensionistici,
  • l’indennità di disoccupazione per i “Lavoratori Discontinui dello Spettacolo”,
  • L’Indennità di malattia,
  • L’Indennità di genitorialità, ecc.

Provvedimenti questi a tutela degli artisti che hanno la fortuna di poter lavorare più o meno “in regola” nei Teatri sovvenzionati, grandi Network televisivi, tour di spessore, ecc.
Ma, in tutta sincerità, sembrerebbe che il DDL manchi proprio delle riforme più semplici da attuare, cioè quelle per la semplificazione burocratica e il superamento del dilagante sommerso.
Riforme che non necessiterebbero di alcuna copertura finanziaria, ma solo di buona volontà e attenzione.
Ad esempio, la sostituzione del famigerato comma 188 con una mirata fascia di esenzione per gli eventi live commercialmente irrilevanti che per lo Stato sono fiscalmente improduttivi sia in termini di tasse che in termini di contributi previdenziali.
Non ci vuole molto a capire quanto in questi eventi irrilevanti il sommerso la faccia da padrone, sia per i costi insostenibili dei contributi Enpals, sia per la complessità fortemente ostacolante delle procedure per il  loro versamento.
Infatti, il “nero dominante”  – che brutta espressione – sembrerebbe addirittura una sorta di SOMMERSO TOLLERATO, quasi che i modesti compensi che ne derivano ai musicisti siano una sorta di “ammortizzatore sociale”.

Vale la pena a tal proposito di evidenziare che ci sono ampie fasce di attività musicali, specialmente nel sud del nostro paese, dove neanche si sa cosa sia l’Enpals !?!

I SINDACATI CONFEDERALI E LE NUMEROSE ASSOCIAZIONI SORTE DAL NULLA IN QUESTO TRISTE PERIODO DI PANDEMIA.
Improvvisamente si sono svegliate le coscienze sulla triste situazione dei musicisti e le proposte intasano il web..
Ma prima della Pandemia, dove eravate?!?

Da parte di alcune entità associative alternative a Sos Musicisti – molte delle quali non legalmente costituite – si ritiene che tasse e contributi debbano essere pagati sempre e comunque e, piuttosto che una mirata fascia di esenzione senza della quale, a nostro avviso, il sommerso resterà “tale e quale”, il problema potrebbe essere risolto con incentivi sotto forma di crediti d’Imposta.

Viene da chiedersi:
A cosa servirebbero i “crediti d’imposta” ai gestori dei piccoli di ormai rari locali che ancora fanno musica (per lo più, pub e jazzclub) che, con il trend in picchiata e la crisi economica, a mala pena sono ancora aperti.
E poi … non parliamo degli eventi live promossi dai piccoli Comuni, spesso eventi di insostituibile valenza culturale. … Detrazioni d’imposta ai Comuni? Ma scherziamo?

Per concludere.
Il DDL è destinato a prendere forma concreta nei prossimi 2/3 mesi, non di più.
Ci auguriamo che si aprano tavoli di confronto e che SOS MUSICISTI vi possa partecipare.


Il gruppo tecnico nominato dal ministero della Cultura di lavoro 
– Lorenzo Casini, capo di Gabinetto, in qualità di Presidente;
– Cristina Alessi, ordinario di diritto del lavoro all’Università degli studi di Brescia;
– Marco Aldo Amoruso, commissario straordinario del Governo per il risanamento delle gestioni e il rilancio delle attività delle Fondazioni lirico-sinfoniche;
– Massimo Antichi, esperto di previdenza ed assistenza nel settore dello spettacolo e anche ex DG dell’Enpals.
– Nicola Borrelli, direttore generale Cinema e audiovisivo;
– Cristiana Capotondi, componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia;
– Annalisa Cipollone, capo dell’Ufficio legislativo;
– Madia D’Onghia, ordinario di diritto del lavoro all’Università degli studi di Foggia;
– Donatella Ferrante, già dirigente del Servizio I – Teatro, danza, attività circensi e spettacolo viaggiante della Direzione generale Spettacolo;
– Antonio Parente, direttore generale Spettacolo.


UNA NOTA DI NON POCO CONTO.
Elenco dei DDL mai arrivati alle Camere dal 2001
– 14a legislatura – On.le Pietro Gasperoni
– 15a legislatura – On.le Guglielmo Rositani (raccoglieva il testimone di Gasperoni).
– 16a legislatura – On.le Fiorella Ceccacci Rubino raccoglieva ancora il testimone (allora DDL 1550). Mentre parallelamente si avviava una sorta di “legge sulla musica” a firma dell’On. Gabriella Carlucc, che nulla conteneva delle riforme sull’Enpals, il vero macigno da “riformare”
– 17° legislatura – di male in peggio. Nei primi tre anni nessun parlamentare ha recuperato il lavoro già iniziato nelle precedenti legislature (com’era almeno nella tradizione).

Solo a fino luglio 2016 con l’On. Roberto Rampi (AC 3842) e poi col DDL 2287 bis vengono intavolate delle riforme, confluite nel cd. CODICE DELLO SPETTACOLO (legge 175/2017).
Legge di delega che impegnava il governo ad emettere i relativi Decreti Attutivi entro 12 mesi.
Decreti attuativi che a loro volta, a distanza di oltre tre anni, non ancora si sono ancora visti!


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