Lunedì 7 settembre 2015. Si è svolto a Lanciano il 1° Convegno promosso da SOS MUSICISTI sulle difficoltà delle scuole di musica ad ottemperare correttamente agli oneri fiscali e previdenziali.

Questo primo convegno sulle le scuole di musica si configura come un saldo punto di partenza per l’attività di sensibilizzazione che il nostro sodalizio andrà a svolgere da ora in avanti presso le istituzioni.

E’ prevista a breve una serie di repliche tra cui a Roma a inizio 2016.

La platea numerosa ha visto la partecipazione di musicisti provenienti non solo dalle province di Chieti e Pescara, com’era prevedibile, ma anche da regioni limitrofe a riprova di quanto sia scottante la tematica che si traduce in poche parole: le scuole di musica, a causa della scarsa redditività dovuta alle LEZIONI INDIVIDUALI, non sono in grado di ottemperare correttamente a oneri fiscali e previdenziali.

http://www.sosmusicisti.org/manifesto-dei-musicisti/le-scuole-di-musica/

LA PARTE INTRODUTTIVA

Nella prima parte della sua relazione, il segretario nazionale Victor Solaris, dopo una breve presentazione di SOS MUSICISTI (da cosa nasce e quali sono le linee guida di questo importante sodalizio nazionale, unico nel suo genere), è entrato  in una attenta analisi della situazione culturale del pubblico italiano che partecipa alle manifestazioni musicali live. Pubblico mediamente scarso e disattento. Il confronto con il gran numero di musicisti professionisti presenti sul mercato mostra un quadro per niente incoraggiante.

VALORIZZARE LE SCUOLE DI MUSICA

Questi due elementi, cioè pubblico scarso e musicisti in esubero, in seconda analisi portano necessariamente a dover valorizzare le piccole scuole di musica, diffuse capillarmente su tutte il territorio nazionale, individuando proprio nell’ampia offerta di insegnanti di musica, spesso senza altra occupazione, la soluzione alla insufficiente preparazione culturale del pubblico. Lo Stato non potrebbe mai risolvere questo angoscioso problema. Costerebbe troppo e siamo in forte ritardo. E’ nelle scuole di musica, quindi, che occorre sviluppare non solo le capacità tecniche da applicare sullo strumento musicale, ma infondere nelle nuove generazioni quel bagaglio di esperienze da riformulare poi in un atteggiamento critico all’altezza di una platea attenta e di livello.

L’AZIONE DI SOS MUSICISTI

L’intervento di Victor Solaris, con l’aiuto di efficacissime slide, è poi proseguito illustrando le azioni di SOS MUSICISTI presso le istituzioni, concludendo con l’illustrazione dettagliata di alcune proposte di emendamenti tendenti a dimostrare che, semplicemente formulando meglio un paio di articoli già presenti nel nostro ordinamento legislativo, i problemi fiscali di cui sopra non sono di difficile soluzione.

http://www.sosmusicisti.org/bozze-di-emendamenti/

Gli interventi degli altri relatori. 

L’importanza della didattica come formazione a 360 gradi e non solo come lavoro tecnico verrà ripreso e ampiamente analizzato dal pianista Marco Di Battista. A questo discorso si è quindi collegato anche l’attore e didatta Gabriele Tinari che, dopo 30 anni di attività laboratoriali con bimbi e adolescenti, ha espresso la convinzione di quanto alto sia il valore formativo dei ragazzi sul piano artistico, sia se si voglia ambire ad un livello dilettantistico o professionale, sia se semplicemente si miri a creare quel pubblico virtuoso di cui il nostro paese ha tanto bisogno.

Omar Crocetti, presidente dell’ass.ne “Fedele Fenaroli” che organizza la prestigiosa “Estate Musicale Frentana”, ha ribadito quanto sia importante la formazione musicale orientata alla musica d’insieme, ragione primaria per la quale, oltre quarant’anni fa, fu fondata la Fedele Fenaroli quale istituto di alto perfezionamento in ambito d’orchestra. Omar Crocetti ci tiene a sottolineare quanto la musica d’insieme sia fondamentale, ma non si potrà mai arrivare a nessun livello di essa se non si passa per un periodo più o meno lungo di lezioni individuali, le quali, in questo particolare momento di crisi, solo le piccole scuole private e le scuole civiche possono offrire.

Crocetti ha anche fatto una importante citazione sulla situazione negli altri paesi e sulla Germania in particolare.  “In quella nazione” afferma Omar ”c’è da stupirsi se in una famiglia non ci sia nessuno che suoni uno strumento!”

Fabio Ciminiera (critico e scrittore) e Marco Di Battista (pianista e didatta) sottolineano l’aspetto culturale della didattica e delle zone d’ombra che taluni hanno lasciato indietro negli anni, anteponendo l’aspetto tecnico a quello artistico. Grazie alla loro testimonianza il discorso si è ampliato anche con riferimenti ad ulteriori situazioni all’estero. Cimoniera, in particolare, ha insistito affinché le associazioni che propongono educazione musicale facciano di tutto per estendere l’azione non solo in direzione dell’apprendimento dello strumento, ma anche dell’educazione all’ascolto coinvolgendo in primo luogo i genitori degli allievi e non escludendo gli adulti in genere; almeno per questo, non occorrono le “lezioni individuali”.

In definitiva gli interventi dei relatori sottolineano il concetto espresso dal segretario nazionale Victor Solaris secondo il quale è evidente che le scuole di musica private, spesso tenute in piedi grazie alla abnegazione degli operatori e degli insegnanti, stiano veramente compensando i vuoti delle strutture pubbliche.