Contrapposizioni sterili tra i musicisti


Alcuni esempi di frequenti contrapposizioni tra i musicisti e le dannose conseguenze.

RIVALITA’ TRA MUSICISTI DI MUSICA CLASSICA E TRA QUELLI DI MUSICA cd. LEGGERA

  • Tantissimi musicisti “classici” sono così impegnati nell’allenamento quotidiano sullo strumento (o con le lezioni di musica indispensabili per il proprio sostegno economico) che non hanno tempo per prestare attenzione ad altri generi musicali.
    Può capitare quindi che, nonostante i titoli, siano poco efficienti nella “musica leggera”.
  • Per contro, tra i musicisti che praticano solo musica leggera, spesso ci sono professionisti talentuosi che, senza particolari studi accademici, sono perfettamente in grado di svolgere il “mestiere”.

Non è raro quindi che: i primi (i classici) tendano a “snobbare” i secondi come musicisti di serie B, e i secondi a considerare i “classici” dei “secchioni” della musica che “se la tirano”.

Ebbene, siccome sono due mondi diversi… occorrono due sindacati distinti?
Sarebbe una follia!


RIVALITA’ TRA GLI STESSI MUSICISTI DELLA SOLA MUSICA “EXTRA COLTA”

Allo stesso modo, all’interno della stessa musica cd. leggera ci sono rivalità artistiche tra esecutori di musica d’ascolto e orchestrali delle delle sale da ballo.
Capita anche che jazzisti (diciamolo francamente) tendano a snobbare i musicisti del mero intrattenimento che nei locali fanno le cover di musica “tirata giù” dai dischi, magari con pignoleria esemplare. Salvo poi essere loro stessi (i jazzisti) a fare musica commerciale quando sono ingaggiati nei tour dei Big della canzone, anzi … è d’uso farne vanto sui social o nel proprio curriculum.


RIVALITA’ PERSINO NEL MONDO DEL PLAYBACK

Se poi ci spostiamo nel settore dell’intrattenimento in senso stretto, scopriamo che la musica “dal vivo” sta andando letteralmente alla deriva sopraffatta dal playback.
Eppure accade che in questo mondo lavorino musicisti, spesso bravissimi, che sono COSTRETTI loro malgrado a suonare in playback per sopravvivere.
E allora, … giù le critiche: “quello si vanta tanto e poi fa finta anche lui di suonare”.
Non tutti sanno (o accettano) che spesso sono i gestori stessi ad imporre il playback, per “presunte” esigenze tecniche o per esigenze di “cassa”.
Altra storia sono i finti musicisti, spesso autentici ciarlatani, che, soprattutto nelle balere e nei “piano-bar”, non si fanno scrupoli ad imbracciare strumenti che non saprebbero mai suonare!
Ampia descrizione e soluzione nella pagina denominata REGISTRO DEI MUSICISTI.


RIVALITA’ E ASTIO TRA PROFESSIONISTI e SEMIPROFESSIONISTI

I professionisti (cioè coloro che fanno il mestiere come unica attività)
contro semiprofessionisti, cioè musicisti a volte bravi, ma con un lavoro primario diverso.

A causa della crisi e della penuria di lavoro, i professionisti vorrebbero una legge che impedisca ai dilettanti, o comunque a chi ha un’altra occupazione primaria, di portar via il poco lavoro che c’è.

L’argomento è spinoso e non può assolutamente essere risolto in maniera sbrigativa.
Ad ogni modo, allo stato attuale, nessuna legge può impedire a chicchessia di fare due lavori o anche più.

Facciamo anche una riflessione: e se un “doppio-lavorista” ha seri problemi economici (lavoro precario, figli disabili, ecc.), nessuna legge può impedire a chicchessia di fare doppio lavoro?
O viceversa: quanti “benestanti” che non avrebbero certo bisogno di lavorare, fanno i musicisti “professionisti” per divertimento?

Quindi occorre fare delle debite distinzioni:

  • Lotta senza quartiere ai “finti musicisti”, i quali fanno danni persino di natura culturale.
  • Regolamentazione del dilettantismo genuino, al fine di arginare coloro che non si fanno scrupoli di portar via via il pane di bocca a chi di questo mestiere ci vive, abbassando i cachet oltre la decenza.

NOTA SUL DILETTANTISMO

Non è percorribile una proposta di legge per definire “dilettante” colui che non prende soldi.
Un dilettante scorretto è capacissimo di proporsi gratis anche dove il mercato è ottimale.

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La proposta di legge di SOS MUSICISTI (che prevede la cancella zione del cd. comma 188) dovrebbe non scontentare nessuno.
E’ mutuata dallo Sport, dove il problema non è mai esistito semplicemente perché gli amatoriali e i professionisti non sono presenti sullo stesso mercato, ma in ambiti nettamente distinti.

La stessa cosa si può fare nel mondo dello spettacolo, differenziando gli eventi tra CONGRUI, cioè quelli con budget che consentono di remunerare decorosamente i musicisti (e “metterli in regola” ) e NON CONGRUI, cioè eventi dove se si pagassero tasse e contributi, gli eventi stessi non sarebbero possibili.

A tal proposito, vale la pena di informare che a partire dal 1° luglio 2023 è in vigore la tanto attesa riforma dello sport che, tra l’altro, cancella la figura del DILETTANTE e introduce altre soluzioni al problema. … Decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36.
Gli sportivi saranno tutti considerati LAVORATORI, salvo però una fascia di esenzione fino a 5.000 euro per i contributi previdenziali e fino a 15.000 per il fisco.
Per la musica occorre qualcosa di simile.
E’ l’unica strada percorribile!