Siae – Tariffe illogiche

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S.I.A.E. elenco delle tariffe mediamente esose e spesso illogiche,
con ricadute inevitabili sui compensi dei musicisti.
– argomento correlato al cap. 3 del Manifesto e modificato in data 18 ottobre 2016 –

SOS MUSICISTI si augura che quanto segue venga interpretato dalla SIAE stessa non come sterile polemica, ma come validi suggerimenti per ricomporre la spiacevole spaccatura con i musicisti “esecutori”, al fine di ridare al nostro ente autorale il lustro di un tempo.


Premessa:

La prima illogicità non riguarda solo la SIAE, ma è di carattere internazionale.

I DIRITTI D’AUTORE DECADONO DOPO 70 ANNI DALLA MORTE DELL’AUTORE.
DECISAMENTE TROPPI!

Il diritto d’autore, post mortem auctoris risale alla Convenzione di Berna del 1886 che, seppur più volte modificata, non fu certo pensata per la musica “leggera”, ma principalmente per le opere lirico/sinfoniche e per la letteratura.

In particolare nel ’93 il diritto, che in caso di opera con più autori perdura fino alla morte dell’ultimo autore vivente, dai 50 anni iniziali fu portato a 70 anni, e su proposta iniziale addirittura di 95 anni.

L’applicazione generalizzata di questa norma ha prodotto (specie nella musica leggera) un privilegio abbastanza insensato.
E’ mai possibile che, sulla base di una convenzione ultra secolare, anche “canzonette” rese celebri proprio dalla fortuna di essere state diffuse in tempi in cui il mercato non era inflazionato come oggi, debbano fruttare rendite a figli, nipoti e pronipoti?

Per inciso: siamo proprio sicuri che le canzoni del passato, se scritte oggi, diventerebbero ugualmente degli “evergreen”?

E infine: chi paga le conseguenze di questo privilegio, solo il pubblico o anche i “colleghi” dei compositori, i musicisti esecutori?

Si auspica almeno la decadenza del diritto dopo 70 anni dalla data di DIFFUSIONE dell’opera e non dalla data di morte dell’autore, come già in essere per i cosiddetti “diritti connessi”.

Si noti che i brevetti per le invenzioni maturano diritti per un numero massimo di 20 anni dal deposito e, solo nella farmaceutica, 20 anni dalla commercializzazione.


Le tariffe nel nostro paese

Preso atto che la maggiorazione per i concerti dal vivo (in esercizi pubblici) con oltre tre musicisti, su nostra petizione, è stata eliminata di recente, SOS MUSICISTI ringrazia e si augura che vengano riesaminate anche le successive illogicità.

Siamo altresì convinti che qualsiasi ritocco verso il basso delle tariffe non nuocerà al montante degli incassi della SIAE perché verrà compensato da MAGGIORI SPETTACOLI e MINORE EVASIONE!

Detto questo, ecco l’elenco delle restanti illogicità su cui i vertici della S.I.A.E. dovrebbero riflettere:

  • SPETTACOLI MUSICALI IN TEATRI E SIMILI, LADDOVE  L’INGRESSO E’ GRATUITO.

L’imposizione è determinato dalla capienza del locale ed è di oltre un euro per ciascun posto a sedere (col minimale di 100 posti). L’imposizione avrebbe una logica a “teatro pieno”, ma ci sono tanti eventi nei quali il teatro è sottoutilizzato.

Esempio: miniconcerto per la presentazione di un CD, in un teatro di 300 posti. Si pagano oltre 300 euro, anche se sono presenti poche persone, vuoi per insuccesso, vuoi come nel caso di “presentazione alla stampa”.

Lo stesso si verifica in concerti di beneficenza in caso di insuccesso dell’iniziativa.

Inoltre: l’imposizione è indipendente dal numero dei brani eseguiti e dalla loro durata; come dire che, se nello spettacolo prevalgono presentazioni, dialoghi o monologhi, non rileva se le canzoni sono poche.

  • CONCERTI CON ESECUZIONE DI BRANI SIA TUTELATI CHE NON TUTELATI.

L’imposizione (il massimo) è indipendente dal numero dei brani tutelati (*),  quand’anche si tratti di un solo brano all’interno di un intero concerto di brani non tutelati. Non c’è logica che tenga.

(*) Per brani tutelati s’intendono quelli depositati in SIAE, mentre per brani non tutelati si intendono quelli di autori non iscritti a nessuna società di riscossione, che non rivendicano nessun diritto, nonché quelli cosiddetti di “pubblico dominio”, cioè canzoni popolari del passato o quelli la cui tutela è decaduta perché sono trascorsi 70 anni dalla morte degli autori.

  • CONCERTI DI MUSICA CLASSICA CON ESECUZIONE DI BRANI SIA TUTELATI CHE NON TUTELATI.

La Tariffa prevede tre fasce (scaglioni) con sconti c.d. pro rata temporis. Praticamente si dovrebbe pagare proporzionalmente al minutaggio dei brani tutelati.

In pratica. E’ solo accordato uno sconto tra il 10 e il 20%. Decisamente troppo poco.

Il disincentivo a suonare opere relativamente recenti è evidente. Paradossalmente con perdite economiche per la stessa SIAE, infatti solo i grandi eventi includono opere tutelate, nei piccoli eventi vengono sistematicamente evitati, o eseguiti in evasione.

Si suggerisce che un equo PRO RATA TEMPORIS venga introdotto in ogni settore musicale.

  • CONCERTI JAZZ

La tariffa viene applicata per intero, anche se è noto che i jazzisti utilizzino solo una breve parte delle canzoni (i “temi”).

Vale la pena di ricordare che in Francia, il problema è stato già risolto con l’istituzione del diritto d’improvvisazione, per cui i musicisti esecutori partecipano alla ripartizione del diritto incassato e in Italia è in corso una petizione per analogo riconoscimento.

Altra soluzione più pratica potrebbe consistere in una drastico abbattimento della tariffa.

Facendo le debite proporzioni tra i tempi medi della esposizione dei temi e quelli delle improvvisazioni, si ritiene che l’abbattimento possa essere anche del 90%. In tal caso il costo dei diritti non inciderebbe sul budget del concerto e i musicisti esecutori potrebbero avere un compenso migliore.

  • SPETTACOLI MUSICALI GRATUITI ALL’APERTO (feste di piazza)

La tariffa prevede il 10% sul costo della musica, laddove si esibisce una vedette dal costo certo verificabile da regolare contratto e/o fattura. Nei casi in cui ad esibirsi non sono vedette, ma band minori a costo basso e talvolta a titolo gratuito, viene applicata una sorta di calcolo basato sulla consistenza presunta del pubblico. I comitati organizzatori delle feste patronali lamentano di dover “contrattare” di volta in volta con l’agente mandatario territoriale di turno, col risultato che a poche distanze tra paese e paese si trovi a pagare somme spesso molto diverse. Una soluzione potrebbe essere cercata in una percentuale minima sul numero degli abitanti della città o del quartiere.

  • SPETTACOLI MUSICALI GRATUITI ALL’APERTO INTERROTTI DALLA PIOGGIA.

L’importo viene preteso per intero. A volte capita persino che sia stato eseguito eseguito un solo brano !?!

  • MAGGIORAZIONI PER BANDE CON OLTRE 36 o 60 ELEMENTI

Le bande con molti elementi vengono costituite con enormi sacrifici economici.

  • MAGGIORAZIONI DEL 120% per le canzoni cosiddette “sempre verdi”.

Si parte dal luogo comune che le canzoni del passato siano più meritevoli.

In realtà, il fenomeno degli “evergreen” è dovuto al fatto che nel passato le canzoni di successo non venivano sgomitate così rapidamente come in tempi recenti e quindi si sono radicate letteralmente nelle memoria del pubblico al punto da essere più orecchiabili e di facile gradimento. Si tratta quindi di un fenomeno che nel tempo è diventato via via sempre più irripetibile. In sostanza la loro fortuna risiede proprio nel fatto di essere state proposte in tempi passati.

I denari per il “premio”, non potrebbero essere destinati alla riduzione delle tariffe? 

  • TRATTENIMENTI PRIVATI (musica in occasione di banchetti)

https://www.siae.it/sites/default/files/Tariffe_Feste_Private.pdf

Preso atto con soddisfazione che, dopo le segnalazioni di SOS MUSICISTI, dal 1° luglio 2015 le tariffe sono state decisamente semplificate e accorpate, con una riduzione media notevole per gli eventi di minore rilevanza commerciale rispetto ai banchetti per matrimoni, a distanza di due stagioni estive (tipiche per i matrimoni) si ritiene che occorra un ulteriore perfezionamento.

Proprio nei banchetti di matrimoni accade infatti che, con una unica tariffa fino a 200 invitati (199 euro + Iva) siano penalizzati i matrimoni in tono minore, in sostanza quelli che hanno una durata minima e/o un numero di invitati ben lontano dai 200.

Essendo che, a detta di Siae, per una questione di privacy, è impossibile accedere nelle sale da banchetto e verificare il numero degli invitati, l’unica soluzione è quella di introdurre almeno due fasce in base all’orario del permesso richiesto.
Accade infatti che ci siano banchetti che cominciano col pranzo per proseguire oltre ora di cena (spesso fino a notte inoltrata) e altri banchetti che non vanno oltre il tradizionale taglio della torta.
E’ evidente che il repertorio tutelato è di gran lunga più utilizzato nei primi rispetto ai secondi.
Se è impossibile accertare il numero degli invitati, non lo è certo per l’orario, giacché la musica “si sente” anche nelle hall degli hotel e dei ristoranti.

Si suggerisce di operare una attenta analisi del fenomeno a livello interregionale e apportare un ulteriore riduzione per i matrimoni in tono minore, compensando eventualmente con leggeri aumenti su quelli di lunga durata.

  • COMPENSO “INTEGRATIVO” NEI VEGLIONI ORGANIZZATI DA RISTORATORI.

Questa forma di maggiorazione nacque decine di anni fa per compensare il mancato incasso dei diritti d’autore sui biglietti “omaggio”, casistica quasi esclusiva delle discoteche. Gi ingressi omaggio nei CENONI/VEGLIONI sono una rarità.