CODICE DELLO SPETTACOLO

L’articolo è stato modificato il 30/01/2022
(a cura di Victor Solaris)

Il 22 novembre 2017, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, firmò il CODICE DELLO SPETTACOLO, una legge di riordino dello Spettacolo dal Vivo che aveva preso il via nel 2008 con gli allora deputati Gabriella Carlucci e Emilia De Biasi, senza però mai arrivare alle Camere.
L’iniziativa fu ripresa nel 2016 dall’On. Roberto Rampi e infine promossa come Disegno di Legge (DDL) dalla XVII Commissione del Senato (Cultura e istruzione).
Questa volta il Disegno di Legge arrivò alle Camere come LEGGE DELEGA (*), ma dal 2027 del Codice dello Spettacolo non c’è più traccia, salvo una menzione in un nuovo Disegno di Legge d’iniziativa anch’esso senatoriale (DDL 2318).

Roberto Rampi

di-giorgi

Tornando al Codice dello Spettacolo,
Come era immaginabile, dopo tanti anni di attesa, ci trovammo di fronte ad una legge estremamente corposa la cui gran parte, però, trattava di incentivi economici.

Senza entrare nel merito dell’intero corpus della legge, come SOS MUSICISTI, ci ritenemmo soddisfatti della lettera “L” dell’art. 2, comma 4:

“Riordino e introduzione di norme che, (omissis), disciplinino in modo sistematico e unitario, (omissis), il rapporto di lavoro nel settore dello spettacolo, (omissis), tenuto conto del carattere intermittente delle prestazioni lavorative con riferimento alle  specificità  contrattuali  e alle tutele sociali, anche PREVIDENZIALI e ASSICURATIVE”

Poche righe che imponevano al governo di rivedere il caotico sistema previdenziale che denunciamo da sempre, principale responsabile del sommerso dilagante, le tante inutili complicanze burocratiche, ecc.
Pareva che la memoria/denuncia di SOS MUSICISTI fatta pervenire da subito alla Commissione Senatoriale senatoriale dell’epoca, aveva sorto il suo effetto.
Macché!
nel DDL 2318 succitato non c’è traccia di quella che doveva essere la parola d’ordine: SEMPLIFICAZIONE.

(*) Il Codice dello Spettacolo era una legge cosiddetta  “di delega”, cioè: non è un insieme di norme che hanno effetto immediato, ma una legge che IMPEGNA IL GOVERNO ad emettere una serie di provvedimenti, entro un certo periodo. Dodici mesi in quel caso.
Ne sono passati quasi cinque!