19.08.2018 – SIAE. Saldo quota sociale a mezzo MAV e info sullo Status di Associato o Mandante.

Su questo sito/magazine ultimamente stiamo parlando quasi solo di Siae, quando in realtà la principale mission di Sos Musicisti è il rapporto con le istituzioni per cercare soluzioni al sommerso dilagante, ai cavilli burocratici che frenano il poco lavoro che c’è, al registro dei musicisti cui si spera da anni, ecc.
Per l’approccio al nuovo governo è troppo presto?
Se sì, non resta che sperare che sia solo questione di tempo, ma, se il buongiorno si vede dal mattino, all’orizzonte ci sono solo nuvoloni: problemi sociali di ogni tipo stanno ancora una volta scavalcando le nostre criticità che aspettano soluzioni da tempo immemorabile … il “Decreto Dignità sul Lavoro, la povertà che avanza, il reddito di cittadinanza, l’Ilva, l’immane tragedia di Genova che, a parte le sfortunate vittime cui va tutto il nostro cordoglio, creerà altri buchi profondi nelle casse dello stato qualora il governo veramente dovesse mettere mano a una operazione massiva di verifiche sulle strutture pubbliche dell’intero territorio.
Non resta che augurarsi che il terremoto nell’entroterra di Termoli (Molise) si fermi, altrimenti sarebbe la fine dei nostri sogni di rivalsa.
Come dire che: il rischio dell’ennesimo abbandono legislativo è dietro l’angolo.

Eppure, ripetiamo ancora una volta: la soluzione dei nostri problemi non avrebbe costi per le casse dello stato, ma semplicemente attenzione da parte delle istituzioni !?!

Tuttavia, alcune notizie per il comparto della musica le abbiamo anche in questo momento convulso, tra vacanze estive ed eventi tragici. Diamo quindi informazioni che non incrociano le problematiche del governo, anche se siamo costretti a parlare ancora una volta di Siae.
Nel breve articolo ci sarà anche occasione di spiegare bene la differenza tra Associato e Mandante.


A fine luglio, molti associati alla Siae che nel 2017 non hanno “maturato” diritti d’autore sufficienti per ottemperare alla quota sociale dell’anno in corso hanno ricevuto un cd. MAV precompilato per pagare la differenza.
Il MAV è una sorta di bollettino di cc postale che, però, si paga in banca e non ci sono le spese aggiuntive.

A dire il vero, ai sensi del regolamento statutario, da sempre chi non arriva a pagare la quota sociale coi diritti maturati deve ottemperare comunque a pena della cancellazione. Questo a prescindere dall’utilizzo del MAV.
L’impennata, però, risale a qualche anno fa quando, avverso la diffusa compilazione scorretta dei borderò, sono stati introdotti in maniera massiva le ripartizioni a campione del diritto d’autore.
Da quel momento la quasi totalità dei piccoli autori si è vista ridurre drasticamente gli incassi e molti sono “scivolati in passivo” rispetto alla quota sociale che, fino allo scorso anno, era di 152 euro (150 dal 2018)
Per inciso: anche la quota sociale per gli iscritti come “mandante” è salita da 61 euro a 90 (?!?).

Vale anche la pena di ricordare che, in un articolo precedente, abbiamo abbondantemente spiegato che le compilazioni scorrette dei borderò cartacei (salvo le fraudolenze volute di proposito) non sono da ricondurre ai musicisti firmatari, ma alla reale impossibilità di compilare correttamente a fine serata, per via della mancanza di tempo, della stanchezza, ecc.
Nello stesso articolo abbiamo dato a Siae abbondanti suggerimenti per far decollare il “borderò digitale” (fermo al 25%) e risolvere il problema senza necessariamente ricorrere ai campionamenti.
Si veda l’articolo del 12.07.2018.

LA SCADENZA DEL MAV
E’ doveroso informare che la scadenza indicata nel MAV presumibilmente non è tassativa, ma precauzionale, infatti la stessa lettera (o la mail) cui il MAV è allegato recita tra l’altro:

“La prego di effettuare, entro 30 giorni, il pagamento dell’importo indicato in oggetto; infatti, ai sensi delle vigenti disposizioni statutarie, il mancato pagamento del contributo annuale comporta l’automatica decadenza dal rapporto associativo alla data del 31 dicembre dell’anno per il quale il contributo non risulta corrisposto (31 dicembre 2018).”

Ne consegue, verosimilmente, che il “debito” possa essere assolto entro il 31 dicembre e non entro 30 giorni.
Ad ogni modo, considerato che sotto le festività natalizie è molto facile che ci si dimentichi di ottemperare al versamento, conviene pagare al più presto, infatti, a prescindere dalla scadenza, non si può nemmeno trasformare il rapporto con Siae da Associato a Mandante (anche esso con scadenza al 31 dicembre) se la quota sociale per l’anno in corso non è ancora stata completamente pagata.

I DIVERSI RAPPORTI DI ADESIONE ALLA SIAE:
ASSOCIATO e MANDANTE

COME MANDANTE (non tutti sanno che…)
Vero è che come “mandante” si risparmiano 70 euro sulla quota sociale, senza nulla perdere degli eventuali proventi da diritto d’autore;
Altrettanto vero è anche che si perde anche il diritto di voto.

Ma agli iscritti alla Siae interessa votare la propria governance?
Parrebbe proprio di no!

Dalle scarsissime partecipazioni alle elezioni passate e soprattutto all’ultima del 26 luglio scorso, con meno di 400 votanti a Roma (di persona) e poco più di sessanta votanti on-line, parrebbe che l’unico interesse per la Siae sia il denaro dei diritti d’autore.
Poi, il fatto che il voto da remoto si sia rivelato farraginoso e, unitamente alla data forzatamente “balneare”,  abbia ulteriormente inciso sulla scarsissima partecipazione non assolve la comunità dei circa 55.000 aventi diritto.
Come dire che (purtroppo) a pochissimi interessa di sapere chi debba essere il presidente della Siae, quali debbano essere i cinque componendi del Consiglio di Gestione (quello che prende le decisioni) e soprattutto i trentasei componenti  dell’importantissimo Consiglio di Sorveglianza, che è di fatto il vero organismo rappresentativo della base associativa; tant’è che, ogni quattro anni, si vota proprio questo organismo, il quale a sua volta eleggerà il Consiglio di Gestione (al cui interno verrà scelto il presidente), ecc.

QUELLO CHE POCHI SANNO
Vale proprio la pena cancellarsi o passare a “mandante”?

Però, proprio per il fatto che la massa pensi ai proventi economici e non alla gestione, appare paradossale che pochissimi sappiano che come “associati” hanno diritti sulle ingenti proprietà mobili ed immobili della Siae. Diritti che potrebbero trasformarsi in denari in caso di scioglimento della Società (per qualsiasi motivo),

Infatti, la Siae “appartiene” agli Autori ed Editori e, in caso di dismissione (forzata o meno),  le somme provenienti dalle proprietà o da altri investimenti vanno suddivise tra gli associati, non tra i mandanti.
Ovviamente, non in parti uguali, ma in proporzione ai diritti incassati a partire da un certo anno (che, nel caso, dovrà essere stabilito dalle istituzioni dello Stato preposte).

Verrebbe da pensare che si tratti di una ipotesi remota, ma non è proprio così.
Con le ultime vicende ancora in via di definizione (Monopolio sì, Monopolio no e altro), per decisioni di Stato potrebbe accadere di tutto, anche che alla Siae possa essere affidata la sola raccolta dei diritti (in virtù della insostituibile rete capillare degli agenti territoriali) e la distribuzione dei proventi agli autori venga liberalizzata. In tal caso la vendita delle proprietà e la distribuzione del ricavato agli associati sarebbe inevitabile.
Questa è solo una eventualità, ma ce ne potrebbero essere diverse.
Da parte nostra auspichiamo che i problemi della Siae non siano risolti con lo “smembramento” ma con una mirata moralizzazione della governance e soprattutto con un ritocco verso il basso (seppur graduale) delle tariffe sul piccolo intrattenimento, giacché l’intera crisi della Siae, a nostro avviso, si è creata proprio dal malcontento dell’utenza sui costi e, da parte di chi ha interessi forti sull’Ente, dal fatto che ci sono molti denari in gioco.

Però, al di la di questo breve commento, occorre dire che la questione è molto complessa e non si può spiegare in poche righe (per ora è doveroso soprassedere), ma vale la pena di consigliare, a chi ha intenzione di passare a Mandante o di cancellarsi, di riflettere bene ed eventualmente di pagare il MAV e temporeggiare … almeno fino a quanto il travagliato periodo che la Siae sta attraversando non sarà passato e sarà ben chiaro il nuovo ruolo che essa avrà nel comparto del diritto d’autore nel nostro paese.
Ovviamente, questo consiglio non vale per coloro che negli ultimi anni hanno incassato così poco che da una eventuale dismissione delle proprietà prenderebbero solo briciole.

Qualche nota prima di concludere:

  • Il passaggio da Associato a Mandante scade il 31 dicembre e in ogni caso, affinché l’operazione abbia efficacia, il MAV per il 2018 va pagato prima della domanda.
  • Il MAV, come da regolamento statutario sottoscritto al momento della adesione a Siae, andrebbe comunque pagato, ma non risulta che ci siano mai state azioni per la riscossione forzata. I soggetti non paganti (tanti) sono stati semplicemente cancellati d’ufficio.
  • Sulla convenienza o meno di passare da Siae a Soundreef (o altri eventuali operatori futuri) è prematuro parlare. Si aspettano importanti provvedimenti governativi tra settembre e ottobre (si presume).

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